La Valdichiana è una delle valli più importanti e incontaminate della provincia di Arezzo. Si estende verso sud, ed è conosciuta per la bellezza dei suoi borghi ricchi di tradizioni come Cortona, Foiano, Castiglion Fiorentino, Monte San Savino, Lucignano. Nota già agli Etruschi, la Valdichiana conserva ancora oggi le testimonianze delle più importanti fasi storiche.
Il fondovalle è stato paludoso fino a metà '800, periodo in cui per bonificare il territorio fu realizzato il Canale Maestro della Chiana. La fiorente agricoltura, grazie al grande sviluppo derivato dalla bonifica, non si è mai fermata. Per questa sua caratteristica oggi la Valdichiana dal punto di vista agricolo, è tra le zone più fertili e produttive dell'intera Toscana.
Fiore all'occhiello dell'agricoltura di questa valle è la frutta. In Toscana sono presenti 2 mila ettari dedicati alla coltivazione di frutta, di cui 1.300 sono dedicati alla coltivazione di mele. Il 60% della produzione totale avviene in Valdichiana dove i 2/3 dei 1.500 ettari a disposizione sono dedicati alla coltivazione di mele Golden Ruggine e Stayman Ruggine. Nel 2015, in tutta la Regione sono stati prodotti 400 mila quintali di frutta.
La coltivazione locale è definita "tardiva" in quanto la frutta della Valdichiana arriva a maturazione dopo quella delle regioni del Sud Italia e della Romagna. I coltivatori sfruttano a proprio favore questo aspetto che consente loro di poter essere presenti sui mercati con frutta fresca, quando quella delle altre zone è necessariamente passata dai frigoriferi.
Insieme alla frutta, vengono molto apprezzate le qualità locali di ortaggi e verdure, nella fattispecie: cavolo nero, cavolfiore, bietola toscana, cipolla rossa, lattuga delle quattro stagioni, lattuga di Sant'Anna, pomodoro bistecca, pomodoro cuore di bue, pomodoro a grappolo, zucchina tonda, fagiolo dall'occhio, fagiolo romano.
Wolfgang von Goethe, in un suo viaggio in Italia, descriveva con queste parole la Val di Chiana:
«Non è possibile vedere campi più belli; non vi ha una gola di terreno la quale non sia lavorata alla perfezione, preparata alla seminazione. Il formento vi cresce rigoglioso, e sembra rinvenire in questi terreni tutte le condizioni che si richieggono a farlo prosperare. Nel secondo anno seminano fave per i cavalli, imperocché qui non cresce avena.
Seminano pure lupini, i quali ora sono già verdi, e portano i loro frutti nel mese di marzo. Il lino pure è già seminato; nella terra tutto l'inverno, ed il freddo, il gelo lo rendono più tenace.»